La conferenza Kraus al Casino Schiller. E’ stata, più che una conferenza, una chiacchierata; ma una chiacchierata di persona geniale: interotta spesso per saltare di palo in frasca; ma legata da un’inesauribile vena di umorismo: d’un umorismo acre, tagliente, di pretta marca tedesca. La vita delle grandi città moderne, del grande giornalismo, della moderna società borghese, la sua stessa vita privata di giornalista e di scrittore: ecco le fonti ove il conferenziere attinse motivi umoristici felicissimi.
L’ilarità più spontanea e più fragorosa accompagnò, si può dire, ogni frase dell’ oratore: così questa era incisiva, così dipingeva di pochi tratti persone e ambienti, cogliendone la nota comica caratteristica. Piacque specialmente il Kraus nella descrizione dei grandi «restaurants» viennesi alla moda, nella narrazione della conferenza che non potè aver luogo perchè all’ultimo momento il conferenziere (il Kraus stesso) perdette il manoscritto, nella satira del «piccolo Brockhaus», che oggi comperano tutti per darsi l’aria di grandi uomini, ma che viceversa non serve a nulla; nel vivido quadro della vita giornalistica di grandi giornali come la «N. F. Presse» e la «Zeit»; ma sopratutto nell’instanza di puro stile burocratico che fa il professore universitario per aumento di paga. Qui, l’ilarità raggiunse il colmo e gli applausi risuonarono fragorosissimi.
Del resto, ilarità e applausi seguirono costantemente, di pari passo, come abbiamo detto, la conferenza di Carlo Kraus: conferenza tutta fresca, spumante, spigliata, moderna, alla quale accorse iersera, nella sala Schiller, un numerosissimo ed elegante pubblico.
[Il Piccolo, 03.03.1912, zitiert in: Die Fackel 345-346, 31.03.1912, 15] - zitiert nach Austrian Academy Corpus